Qui guardiamo verso la zona “sacrificata” del Comune di Tuscania. E un crimine sacrificare i paesaggi storici della Tuscia?

Esiste questa legenda che spalmando i territori preservati e rurali di pannelli fotovoltaici e di aerogeneratori industriali si salva il mondo di un riscaldamento globale terribile. Questa affermazione non è stata dimostrata e non tiene in conto le tante problematiche della rete di produzione e consumo di energia o del fatto che abbiamo già raggiunto il punto critico di riscaldamento e continuiamo a consumare più energie fossili e più risorse minerarie per accontentare la bolla verde e le nuove tecnologie (ma non solo). “Sacrificare” le (ultime) zone meglio preservate d’Italia per le generazioni future in nome di una sorta di liberismo economico (ormai travestito dal connubio tra stati e grandi gruppi) è assolutamente irresponsabile ed è una distruzione di un patrimonio dell’umanità – il paesaggio rurale storico dell’Italia. Un bel elenco delle problematiche legate alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili viene esposto qui sotto.

http://energyskeptic.com/2018/wind/?fbclid=IwAR1BDOZFSibbFQiEIjXANUnjXAI4lcpvR5R2qFpqd6OT7JUGtAhQ1z6e5rc

riguardo al riscaldamento globale potete guardare qui:

https://economictimes.indiatimes.com/news/science/earth-heading-towards-irreversible-hothouse-state-study/articleshow/65303788.cms

Effects of Climate Change ‘Irreversible,’ U.N. Panel Warns in Report

Ricordo che la Tuscia nel 2013 aveva già raggiunto il 27% di produzione di energia da fonti dette “rinnovabili” Non vedo bene perché continuare a distruggere prematuramente il territorio quando in breve le tecnologie permetteranno di produrre energia elettrica senza distruggere interi territori di pregio.