La Tuscia è fondamentalmente un territorio rurale con un area centrale pianeggiante dalle dolci ondulazioni, circondata da 4 monti o aree collinose.
Una caratteristica essenziale che conferisce alla Tuscia questi grandi spazi rievocativi incontaminati su decine e decine di chilometri. Ne risulta un eccezionale intervisibilità tra i Monti e l’area centrale e viceversa.
Quattro monti periferici, e in questo perimetro, 4 o 5 colline o rilievi da dove si vedono a 360 gradi gli altri monti e la pianura.
Questi rilievi al confine sono Canino (e i rilievi del sud della Toscana), Montefiascone e i rilievi intorno al lago di Bolsna, i Monti Cimini, e i Monti della Tolfa. I rilievi più bassi “interni, sono Monte Rotondo, Montebello, Monete Panese, Monte Jugo.
In questa area rurale, in questa parte centrale dalle dolci ondulazioni, la roccia vulcanica viene incisa da corsi d’acqua per creare valli e forre da dove prospettive di grande suggestione si esprimono in direzione dei rilievi. Un territorio che ospita il mondo delle necropoli rupestri e altre testimonianze del passato. I grandi spazi e alcuni angoli visivi o spazi paesaggistici singolari sono descritti qui sotto. L’area tra il Monte Canino e Tuscania, l’area tra Tolfa e Blera, Montebello, il Monte Fogliano, L’asse della Clodia,… Insomma gli elementi più marcanti di quello che diventerà il prima possibile il parco Nazionale dell’Etruria.
A tutti gli effetti un paesaggio “Etrusco” patrimonio dell’umanità… Il grande “difetto” di questo territorio – frutto di questa intervisibilità spinta: essere molto vulnerabile alla deturpazione da manufatti industriali di grandi dimensioni.

 

Tra Monte Canino e Tuscania : San Giuliano , il Formicone e Pian di Vico

L’area tra loc. Il Formicone – il punto panoramico più evidente – e il Monte Canino è caratterizzato da dolci rilievi di terra argillosa dalle numerose sfumature di colore e di valli boscati dove si incontra una biodiversità interessante 

San Pietro – Perla della Tuscia!
San Pietro è un icone, presenta delle caratteristiche fotogeniche degne dei monumenti più blasonati del mondo come Mont Sain Michel, Bagnoregio,

I grandi spazi della Tuscia

I grani spazi della Tuscia rappresentati qui sono principalemnte quelli dell’etruria rupestre e dell’area di circa 150km2 che si estende dai monti della Tolfa al monte Canino e grossomodo llungo l’antia via Clodia
Da Montebello alla Tolfa
Dalla SP3 ai monti della Tolfa si incontrano tra i paesaggi più affascinanti. Dalla magia rurale di Montebello sorvoliamo il poligono militare fino alla valle del Mignone e ai Monti della Tolfa.

La Valle del Mignone

La Valle del Mignone parte da Vejano e vira verso sud prima di incontrare la parte montuosa che borda il mare. A quel punto fa una ansa mano destra e ripartire in direzione nord per circondare i Monti della Tolfa ed i rilievi che hanno bloccato il fiume nel suo percorso verso il mare. Dai primi metri un contesto molto affascinante e rievocativo – incontaminato se non per la cava trasformata in Discarica a pochi metri dal fiume dove dove si incontro un tubo di 80cm che trasuda liquami. Per il resto la valle è meravigliosa ed incontaminata. Salvata in extremis dalla follia degli uomini che volevano sventrare la valle con una superstrada deserta – o quasi.

 

Caos Energetico – La gray Zone

LA profusione disordinata di impianti di produzione energetica in zone di notevole interesse paesaggistico crea un effetto “sprawl energetico” che altera totalmente la percezione di paesaggio naturale e rurale dalle proprietà benefiche conosciute. LA prima foto rappresenta le pale eoliche di Arlena-Tessennano e Piansano con i primi segni di effetto selva dal Formicone in direzione di Arlena e Tessennano. LE altre foto sono del Foggiano e permettono di intravedere il futuro della Tuscia se lo sprawl energetico non viene fermato. La provincia di Viterbo ha ampiamente superato gli obbiettivi di produzione energetica da fonti rinnovabili.

 

Proceno – Porta del Lazio

All’estrema nord del Lazio, tra Acquapendente e il Monte Amiata si svolge il paesaggio incontaminato del comune di Proceno. Anche qui, il falso Green vorebbe colpire e trasformare zone rurali ottocentesche lungo la via Francigena in centrali energetiche industrali. Il comune di Proceno è un comune che andrebbe premiato per la sua bellezza e il suo stato di preservazione e cura. Niente mondezza lungo le strade, niente edifici moderni orrendi di colore fluorescente che deturpa la forma della città, niente inquinamento, … un paradiso rurale insomma e una forma della città preservata.