To be capra or not to be capra! That is the question.

Tuscia wake up. Svegliati che domani sarai un luogo schifoso e invivibile, soggetto di interessi particolari, soggetto delle multinazionali e dell’economia dello stupro ambientale. Sarai una zona di sprawl puzzolente, di cavidotti, di vapordotti, e di distese infinite di fotovoltaico a terra, nonché centrali geotermiche mostruose sputando per aria vapori potenzialmente inquinanti a secondo del tipo di impianto e dei terreni, potenzialmente inquinando falde a secondo della realizzazione delle opere e dei terreni. I turisti verranno a vedere il tuo museo della geotermia come a Larderello – sono entrato nel museo di Larderello, e non c’era nessuno, neanche un custode – la città era deserta come le altre che ho incontrato. Forse ero stordito dai profumi di Lago Boracifero e non vedevo la gente? Forse il coraggioso signore di Montalcinello che diceva che il paese era passato da 600 a 100 abitanti con l’arrivo delle centrali era un folle? Forse ero tanto stordito dall’odore di Borcifero che avevo sviluppato una sindrome di persecuzione e vedevo solo le macchine della Grin Powder e non le altre? Forse le centinaia o migliaia – chi le conta ? – di sacchi bianchi con la sigla “a” intorno al lago e lungo il ruscello non erano dei sacchi di rifiuti pericolosi e forse non esistevano neanche?