Fino a qualche mesi fa, arrivare a Grotta Porcina era come iniziare il viaggio nella Tuscia Rupestre! Ora, poco prima di arrivare alla necropoli Etrusca e al fosso nella foto qui sopra, a sinistra della strada sterrata bucolica è cresciuto, laddove c’era un campo sano, un capannone agricolo di dimensioni enormi (in lunghezza) e di aspetto decisamente non antico. Peccato per questo secondo deturpamento dell’effetto Grotta Porcina – l’entrata dei grandi spazi incontaminati delle necropoli rupestri. Il primo essendo lo sventramento della vallata più a sud da una superstrada per arrivare qualche minuti prima. Si presume sarà creata una fascia boschiva di essenza locali (cerro, leccio, lentisco, ginestre, ecc) per nascondere la cosa. Ma la sensazione di paesaggio incontaminato non si recupera veramente neanche con la facia boschiva la più naturale di aspetto. L’entrata stessa deve scomparire dalla vista e anche così la consapevolezza della presenza di strutture (di allevamenti) industriali rimane invariata.