L’Ambientalismo è di Destra!

Triviale! De Lapalisse avrebbe utilizzato le stesse parole – visto che ormai non esiste più la sinistra…

Ma, ammettiamo per assurdo che esistesse ancora una sinistra, di quella sinistra che serve a mantenere a galla le nostre democrazie americano-thatcheriane fallite. Una sinistra giusto per’!… Giusto per fingere che esistano ancora due partiti che difendono ideali ed interessi diversi. Una sinistra solo per non disturbare l’ordine stabilito e gli interessi corporativi o i governi dell’ombra. Immaginiamo anche che i pupazzi al governo non siano solo dei pupazzi – dell’ordine trans nazionale.

Ma eccoci: partendo dal presupposto che esista ancora una sinistra, l’ambientalismo è di destra!

Il cittadino di destra vuole il libero mercato – per vivere meglio e non per vivere peggio. Vuole che i governi smettano di intervenire nell’economia e di incentivare delle bolle di ogni genere – come l’attuale bolla verde molto probabilmente responsabile del maggior incremento di consumo di suolo al livello mondiale. Il cittadino di destra vuole che il governo si accontenti di fare applicare la legge, che tutela salute, l’ambiente, i beni paesistici e la qualità di vita. E ormai un dato di fatto che la qualità della vita sia intrinsecamente legata alla qualità dell’ambiente. Il cittadino di destra chiede l’applicazione della legge, la trasparenza e la protezione degli interessi, non l’ingerenza e l’anarchia economica filo bancaria e filo corporativa a discapito della qualità di vita. Questo è quello che propone la destra di oggi che si apparenta più ad una sinistra che ha sbagliato il bersaglio. Questo potrebbe significare che non esiste più neanche la destra? Oooops!? Ma immaginiamo per semplificare la situazione che esista ancora una vera destra…

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L’ambientalismo sarebbe anche di sinistra se esistesse ancora una sinistra (integra) disposta a mettere l’ambiente e le generazioni future al centro del dibattito – ma si che crepino questi figli.

Ma oggi c’è una certa confusione: la destra per il popolo e la sinistra per le banche e le corporazioni. Socialise debt, privatise profits come dice Max Keiser…

Ma ritorniamo all’ambiente. L’unica problematica ambientale che i governi sembrano interessati a considerare (con i nostri soldi) è quella del riscaldamento globale che nessuno capisce. Una politica energetica caricaturale delle stesse politiche che hanno causato il problema: più rinnovabili (senza criteri) e più consumo – più crescita. Si sa bene ormai, che una politica di aumento della produzione da rinnovabili da solo non basta per risolvere il problema climatico e ambientale, se questa non viene accompagnata da stringenti ristrutturazioni socio economiche con riduzione dei consumi-sprechi-inquinamento-deforestazione e susseguente stabilizzazione ad una doughnut economics o economia a crescita zero. Anzi, questa politica di rinnovabili senza criteri probabilmente peggiora la situazione visto che la transizione alle rinnovabile è energivora e richiede molto spazio e molte materie prime. Transizione alle rinnovabili che da anche l’illusione che possiamo continuare a vivere di spreco e di esagerazioni comode – per amanti dell’ozio. La transizione alle rinnovabili deve essere accompagnata da una decrescita, di una politica del zero rifiuti, seguita da una stabilizzazione dell’economia mondiale per arrivare alla “dougnut economics” – alla crescita zero. Questo vale per la destra, l sinistra, il centro, le 4 stelle (ho tolto la quinta dell’ambiente),… Poi il giorno in cui si riuscirà a creare dei giocattoli solo con l’ energia mentale e a smaterializzare gli stessi rifiuti con il pensiero, allora potremo ricominciare a fare i maiali oziosi.