Il sistema neoliberista sensu lato lava il cervello del povero cittadino confuso con questi slogan di energia pulita e di transizione alle rinnovabili, ma non parlano mai di riduzione dell’inquinamento, di riduzione della deforestazione, di riduzione del consumo energetico e dello spreco di energia o di acqua potabile, di inquinamento delle falde, di plastica che in realtà non è riciclabile (finirà sempre nell’ambiente, in una discarica o in un inceneritore). Non parlano mai di pesticidi e di Pfas o di industria irresponsabile.
Qualche giorni fa ho trovato un articolo scientifico che finalmente parla del problema concreto:
“Society must likely seek deeper changes in social and economic structures to preserve the climatic conditions to which the human civilization is adapted. If society becomes receptive to the idea that developed nations abandon growthoriented economies, researchers will be asked to investigate ways in which a new macroeconomy, which does not require growth to preserve economic stability, can be developed (Jackson, 2009; Victor 2010).”
Estratto dal seguente articolo:
Considering only first-order effects? How simplifications
lead to unrealistic technology optimism in climate
change mitigation
Anders Arvesen*, Ryan M. Bright, Edgar G. Hertwich
Industrial Ecology Programme and Department of Energy and Process Engineering, Norwegian
University of Science and Technology
https://pdfs.semanticscholar.org/da28/6f13c4b92de3f4e6ee68d14a8c29a9d440ac.pdf