Riceviamo e pubblichiamo:

RINNOVABILI: NO ALLO SCEMPIO, ASSOTUSCANIA CON LA SOVRINTENDENZA

 

Appello al ministro Franceschini per il futuro sostenibile della Tuscia

 
Assotuscania si schiera convintamente con la richiesta della Sovrintendenza del Lazio per l’estensione dei vincoli ai progetti di installazione di impianti fotovoltaici  ed eolici nella Tuscia, contrastata dalla gravissima posizione della Regione Lazio che dichiara già sufficientemente estesa l’area protetta esistente, avvilendo così la funzione di garanzia dell’art 9 della nostra Costituzione alla quale la stessa Sovrintendenza si richiama. 
Assotuscania si appella al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, perché assuma l’unica decisione di buon senso per il futuro e l’economia della Tuscia.

 

La tutela paesaggistica ricade attualmente sull’area comprensiva della Selva del Lamone, Valle del Fiora, la conca del lago di Bolsena e la fascia costiera di Montalto di Castro e Tarquinia.

La richiesta della Sovrintendenza mira a porre sotto tutela l’area attigua, ricadente nei comuni di Arlena di Castro, Canino, Cellere, Piansano, Tessennano e Tuscania, visti i progetti della neonata “Alleanza per il fotovoltaico”, un’associazione di ben 25 aziende, alleatesi “per ottenere un quadro normativo chiaro e semplificato che consenta investimenti nel settore in linea con gli obiettivi del PNIEC”.

 

L’Unione Europea vuole tempi autorizzativi rapidi per realizzare velocemente nuovi impianti, considerato il quadro complessivo degli equilibri energetici da ricomporre dopo l’invasione dell’Ucraina e delle sanzioni che ne sono derivate, per affrancarsi il più velocemente dalla dipendenza da forniture energetiche della Russia.

Bene, se questo avvenisse, per Assotuscania, in rispetto di norme costituzionali (art.9) e seguendo esempi virtuosi come quello di Gallese e della sua comunità energetica, in un’ottica di sviluppo sostenibile

Malissimo, se si considera che l’obiettivo dell’Alleanza è quello di investire ben due miliardi di euro solo in quest’area della Tuscia. Si mira a produrre altri 2 GigaWatt di energia distendendo tappeti chilometrici che copriranno enormi estensioni di terra produttiva nel settore primario (colture agricole e allevamenti di pregio)

 

Per Assotuscania, ne sarebbe colpita un’area, attorno al bacino idrografico del torrente Arrone, che compone un paesaggio che è patrimonio identitario della Tuscia e resta dispensa strategica in vista delle drammatiche ricadute belliche e climatiche che si prospettano.  Patrimonio spendibile in turismo sostenibile, occupazione, salubrita’ alimentare e ambientale : il solo futuro per questa area, già pesantemente contaminata da enormi estensioni di pannelli fotovoltaici e da svettanti impianti eolici, centrali di tutti i tipi, che producono più energia di quanta dovrebbe esserne richiesta a questa provincia, senza che ne ottenga, ad oggi, alcun vantaggio concreto, anzi, resa campione europeo di consumo di suolo. 

 

Per Assotuscania urge quindi che siano estesi i vincoli paesaggistici a questa area della Maremma e dell’Area Interna, che si è posta altri obiettivi strategici da quello di divenire una enorme centrale di produzione elettrica e deposito di scorie nucleari.