Tuscania! Prossima vittima del fotovoltaico ? Al meno è quello che suggerisce questo articolo di lafune.eu di maggio 2018. Un titolo in netta contraddizione con l’articolo comunicato ieri (01-01-2019) a Tusciaweb da Assotuscania che dice: Bene la delibera consiliare contro l’istallazione di impianti eolici e fotovoltaici.

Che Confusione!?

In quanto amante del territorio, dell’architettura e dei paesi, dei paesaggi e grandi spazi dell’Area della Tuscia tra il fiume Mignone e il fiume Fiora, mi ritrovo completamente confuso! Le informazioni sentite il 14 dicembre all’incontro di Assotuscania a Tuscania mi fanno pensare che il primo titolo sia quello più vicino alla realtà. Si parlava di questa zona dal lato di Pian di Vico o da quelle parti, dove si dovrebbero mettere le cose!? Si parlava di un mega impianto fotovoltaico autorizzato a Pian di Vico. Sembrava che si parlava di una sorta di zona “sacrificabile” (cosi l’ho interpretato) alla produzione di energie da fonti dette rinnovabili. Non si poteva dire no a tutto. Sembra che qualcuno le stava costringendo a diventare una “Regina del Fotovoltaico!” L’eolico non si sa!

Ma eccoci! Visto che nell’articolo della Fune si parlava di “paletti” messi per impedire agli impianti di “energie rinnovabili” di alterare il paesaggio e la vocazione turistica e agronomica del territorio, e che le zone da salvare citate erano Montebello, l’intera valle del Marta (wow!), Poggio Martino e Carcarella, sembra che la zona da Tuscania a San Giuliano fino al Formicone sia stata messa in pasto. Ma non si sa.

Ecco una galleria fotografica di questa zona meravigliosa tra il Formicone, Pian di Vico, e San Giuliano sullo sfondo dei territori di Canino, Artlena di Castro e Tessennano e fino al monte Amiata.

Prima (fino a 2009ca.) la zona incontaminata si estendeva dal Fiora al confine meridionale dei Monti della Tolfa. Un continuo rurale preservato che era unico in Italia. Un paesaggio “Etrusco” dove la magia delle forme rupestri si inserivano nei paesaggi rurali evocatori di tempi remoti. Un alchimia paesaggistica descritta da vari noti conoscitori come uno dei più belli al Mondo… Massimo Pallottina, Peter Jackson, William Turner, Pasolini, ecc

Uno spazio che ha cominciato a ridursi drammaticamente con le prime pale eoliche di Piansano sulle creste Sud Occidentali del Lago di Bolsena poco dopo l’”avventura” rocambolesca della Roccacia e la creazione della sottostazione tra Tuscania e Montebello, poi con la Superstrada SS675 che da Cinelli sventra la splendida vallata tra il Poligono e la Tolfa, Poi l’ossessione di farla  passare (la ss675) nella valle del Mignone – una lotta è ancora in corso per tentare di bloccare il folle proggetto. A primavera 2018 con l’arrivo degli aerogeneratori industriali immensi di Arlena di Carstro e Tessennnano la successiva riduzione effettiva di territorio fino al confine con il comune di Tuscania. Adesso, l’incubo di vedere la contaminazione paesaggistica arrivare fino alla SP4 e alle porte di Tuscania. Domani avrete la sequenza delle immagini da satellite con la progressiva riduzione di “territorio d’eccezione” che era fino ai primi di 2000, a territorio di appezzamenti di campagna in mezzo allo sprawl che sta diventando adesso – al meno da un punto di visto della percezione che uno percepisce in un viaggio bucolico in quello che era l’Etruria Rupestre.

Ecco le foto di qualche giorni fa intorno al formicone, a San Giuliano e a Pian di Vico.