castel-cardinale-pano

Siamo nel cuore della campagna Viterbese, tra Viterbo e Tuscania. Un’estensione pianeggiante di campi e colture che si apre tra i complessi vulcanici della Tuscia, i Monti della Tolfa ed il mare. Una terra fertile dove i corsi d’acqua che scendono dai vulcani creano numerosi fossi e valli abitate dalla foresta.

castel cardinale, Viterbo

Una lunga strada bianca porta nel cuore dell’azienda che ospita il castello; taglia l’estensione di terre coltivate per entrare nel territorio di Macchia del Conte. A sinistra, piantagioni di mais e di tabacco scendono in direzione del Monte Cimino; enigmatico vulcano spento che domina la provincia, testimone della forza della Terra. Ampie colture a cerchio, fiancheggiate da enigmatiche strutture di irrigazione, mobili, alte e scheletriche, quali insetti giganti nella piana. A destra, campi arati che si perdono nella distanza, in direzione del mare. Un antico casale con una grande corte e un’alberata di pini marittimi sorge nel prolungamento della strada. Procedendo in direzione del castello, nei recinti ed i campi dove sono tenuti numerosi bovini di razza chianina, inseriti in un contesto di ambienti ipogei affiancati sulla sinistra da un fosso, il castello appare improvvisamente, iconico davanti alla valle della Leia; un piccolo sperone di roccia tra i fossi della Valle Segagna e della Leia . Uno scenario epico e, come spesso nella Tuscia, atemporale; un rudere strategicamente posizionato tra due fossi, così come Torre Chia, Rocca Vecchia o Castel Cordigliano. Un momento fuori dal tempo, da non perdere!

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