Share

castel-d-asso-ext

Castel d’Asso si trova nella campagna a circa sei chilometri di Viterbo. Partendo dalle mura al Sud Ovest della città, si prende la strada Bagni e si entra sin dall’inizio nel fosso del Freddano dove a valle gli Etruschi edificarono la città d’Axia o Castel d’Asso. Si passano il sito di Poggio Giudio, un paio di cabannoni e un grande vivaio, le terme del Bullicame e le terme dei Papi, poi si esce del fosso e si prosegue in aperta campagna. Un ampia pianura dove si coltivano principalmente gli ortaggi, piccoli vigneti, uliveti. Un estensione di campi che finisce in lontananza sui monti della Tolfa, e più al nord, il monte Argentario, Montefiascone, e monte Amiata. Alle spalle il vulcano del Cimino, imponente.

tomba-orioli-castel-d-asso-cut

Una campagna ben conservata e quasi inalterata dalla speculazione edilizia – o da quella “verde” -, dove si succedono piantagioni di broccoli, peperoni, meloni, patate, cocomeri ecc. L’entrata del sito si trova là, accanto ad un uliveto. Nella distanza immerso nel paesaggio, si indovina la sagoma della torre di tufo di castel d’Asso. La valle del Freddano dove si nasconde il sito archeologico si trova tra l’uliveto ed la torre medievale. Sin dal passagio dei bagni, il fosso era nascosto nel paesaggio, e lo è ancora. Dal parcheggio accanto a l’uliveto, una strada larga tagliata nel tufo permette di entrare nel fosso dove si trova la necropoli Etrusca. Li un bosco appena percettibile dalla strada svela passo per passo la necropoli dove si succedono più tombe a dado. Un percorso che in seguito svela la valle del Freddano e le fortificazioni dell’XI°sec. sullo sperone di roccia dell’altra parte della valle.castel-d-asso

La necropoli culmina dal VI al II sec. a.C. Più di sessanta Tombe, molte a dado o finto dado con la finta porta sulla facciata, l’ambiente di sotto facciata, e la camera sepolcrale. Le tombe più importanti sono la “Tomba grande” con tre porte di accesso e un tetto esterno scolpito con tegole, e la nota “Tomba Orioli” profonda quasi 20metri con 62 “letti” o sepolture.

 

Quest’ultima nominata dopo Francesco Orioli, un eminente scienziato nato a Vallerano che studio il sito. Lavori visibili al seguente collegamento:

Francesco Orioli – Edifizi dell’Etruria Media…